L’umiltà di chiamarsi Minors è una pagina Facebook da 23.471 “mi piace” che si propone, riuscendoci egregiamente, di dare visibilità al basket che non entra dalla porta principale, ma da quella magari scassata delle palestre di periferia in cui si gioca per un ideale supremo, l’amore per la pallacanestro fine a se stesso.
Ad oggi sono circa 750 i like raccolti dal selfie che Fernando Paccagnella, il coach 21enne, ha scattato durante un allenamento della prima squadra femminile della storia della serenissima Repubblica di San Marino e che L’umiltà di chiamarsi Minors ha pubblicato commentandola così: “questa foto è leggenda”.
Se l’immagine sarà davvero consegnata agli annali è presto per dirlo; quel che è certo è che l’avventura portata avanti da “Pacca” merita un approfondimento, per l’entusiasmo che sta generando e perché potrebbe rappresentare l’inizio di qualcosa di importante. E del resto lo sviluppo di una squadra femminile è uno degli obiettivi cardine su cui il Direttivo della Federazione Pallacanestro Sammarinese ha improntato il proprio programma quadriennale.
Fernando, quando e come è nata l’idea di creare una squadra femminile?
In realtà l’idea è nata lo scorso anno: ho iniziato come assistente allenatore con i ragazzi del 2000 e mi sono reso conto che, per aumentare la mia confidenza col lavoro in palestra, mi sarebbe piaciuto fare qualcosa in più. Ho avuto la possibilità di collaborare anche con coach Fabio Podeschi che seguiva un piccolo gruppo di ragazze: quando Fabio è passato ai Villanova Tigers mi ha proposto di continuare il lavoro. Il gruppo è andato disperdendosi, ma con alcune di ragazze superstiti, approfittando dell’entusiasmo generato dalla vittoria degli Europei U16, abbiamo riproposto la cosa. La risposta è stata veramente sorprendente.
Come avete fatto “reclutamento”?
Inizialmente ho postato un invito su Facebook: grazie al passaparola la Federazione ha cominciato a ricevere tante telefonate, poi una ragazza magari lo ha detto ad un’amica e così ci siamo trovati in palestra con circa trenta potenziali giocatrici. Dopo 2/3 allenamenti qualcuna ha abbandonato, ma ne sono rimaste circa 25 e difficilmente ci alleniamo in meno di 20.
Che età hanno le ragazze? In prospettiva a che campionato potreste partecipare l’anno prossimo?
Il gruppo al momento è estremamente eterogeneo: la più grande è una ragazza dell’’87, la più piccola è del 2003. Questa “forbice” generazionale non rappresenta però un problema, perché quasi tutte hanno appena cominciato, quindi sono tecnicamente su livelli simili. La maggioranza è costituita comunque da ragazze under 18.